Content marketing: cosa fare e cosa non fare
Quanto sei convinto che la tua strategia di content marketing sia quella giusta? Ti ha dato risultati eccezionali o sei rimasto insoddisfatto? Non solo è importante riconoscere gli errori più comuni da evitare nel content marketing, ma anche comprenderne le specificità può fare spesso la differenza tra successo e flop.
Tratta contenuti commerciali come un esperto
Secondo la piattaforma americana HubSpot, l’82% delle aziende di successo considera il content-marketing la strategia più importante. Naturalmente, questo ha perfettamente senso se consideriamo che entrare in contatto con potenziali clienti è il modo migliore per concentrare i tuoi sforzi nella giusta direzione. Quali metodi dovrebbero allora essere utilizzati?
Parti dalle basi
Sembrerebbe un’inutile battaglia (digitale), quella di insistere sull’importanza dell’ortografia e della grammatica. Ma questi argomenti non possono mai esser dati per scontati. Prendi in considerazione i due brevi passaggi a seguire, entrambi si propongono di promuovere lo stesso prodotto:
“Il nostro nuovo programma dietetico offre risultati visibili e in modo veloce! Se vuoi perdere peso, iscriviti alla nostra newsletter per sapere come funziona”.
“La nostra ditta è in grado di offrire otimi risultati. Perdere pesso è alla tua portata. E’ il momento migliore per iscriversi alla nostra newsletter”.
Quale di queste frasi susciterebbe un ulteriore coinvolgimento da parte dell’utente? La prima è stata scritta correttamente e le parole chiave sono contestualmente integrate. La seconda è contaminata da errori grammaticali e la parola chiave sembra essere stata semplicemente “forzata” al suo posto.
Dovrebbe già essere chiaro che l’ortografia e la grammatica sono due tra gli strumenti di content-marketing più utili a tua disposizione.
Tieni alta l’attenzione
Anche il prossimo suggerimento in realtà non dovrebbe sorprenderti. Grazie alla situazione che viviamo a livello globale, le interazioni virtuali sono più importanti che mai. A questo proposito, stiamo parlando dei feed dei video in diretta e dei webinar: queste tendenze dovrebbero diventare dominanti nei prossimi anni.
La maggior parte delle aziende che utilizzano questi servizi ha riportato un ROI positivo (ritorno sull’investimento) e fortunatamente tali metodi sono anche tra i più facili da utilizzare. Tangibili sono i vantaggi attribuiti alle interazioni online dal vivo:
- è facile comunicare un messaggio al tuo pubblico;
- le interazioni in tempo reale offrono un mezzo più organico per connettersi con i clienti;
- queste presentazioni sono ideali per i dispositivi mobili;
- presentazioni e webinar possono essere utilizzati per rafforzare i punti espressi all’interno del contenuto scritto.
Grazie a software in bundle come Slack, Zoom e WebinarNinja, la connessione con il tuo pubblico non è più esclusiva di professionisti dal grosso portafoglio.
Ma affidarsi a professionisti è sempre una buona idea:
Impara a concentrarti sull’esperienza dei contenuti
Un errore frequente (e costoso) consiste nel presumere che il contenuto parli da solo. Sebbene il materiale di qualità sia essenziale, il suo obiettivo principale è comunque quello di generare interesse. L’esperienza trasmessa dai contenuti determinerà in ultima analisi se un visitatore sceglie o meno di intraprendere ulteriori azioni (come confermare un acquisto o iscriversi a una newsletter). Cosa si intende con il termine “esperienza di contenuto”? Un esempio dal mondo reale aiuterà a chiarire questo concetto.
Pensa all’ultima volta che sei entrato in un supermercato. La tua esperienza non si è limitata al pagamento dei tuoi acquisti alla cassa. Probabilmente ricorderai anche l’ambiente, quanto è stato facile trovare prodotti specifici e le eventuali interazioni con i membri dello staff. La cura di un’esperienza di contenuto si rivela quindi fondamentale se desideri fidelizzare i tuoi clienti. Quindi, come procedere?
Il testo da solo non basta. Oltre alle interazioni dal vivo, menzionate precedentemente, prova a incorporare altre utilities di facile impiego in tutto il sito web. Infografiche, video registrati precedentemente, link in uscita da pubblicazioni autorevoli, una pagina dedicata alle domande frequenti e una CTA (call-to-action) adeguatamente incorporati, possono contribuire a promuovere un maggiore grado di interazione.
Raddoppia l’ottimizzazione dei motori di ricerca
Nessun articolo sarebbe completo senza tenere conto dell’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO). Questo è il motivo per cui è meglio pensare alla SEO come ad un approccio a tutto tondo, piuttosto che a singole pratiche su come trovare le parole chiave più appropriate. In questo senso, c’è molto di più di quanto possa sembrare.
Un approccio completo alla SEO implica ben altre considerazioni, ma i punti più importanti sono:
- utilizzare la codifica HTML adeguata;
- concentrarsi su un pubblico locale;
- scegliere nomi e suffissi di dominio autorevoli;
- studiare le strategie dei concorrenti più vicini;
- tenere traccia dei progressi attraverso l’uso di strumenti come Google Analytics.
In definitiva, se vuoi evitare i rischi di un content-marketing mal gestito, è meglio creare fin da subito una solida strategia SEO.
Le insidie più comuni del content-marketing
L’etimologia della parola “disastro” è un derivato del termine latino astro (stella), preceduto dal prefisso dis- peggiorativo. In altre parole, il disastro inizialmente si riferiva ad un disallineamento delle stelle, solitamente interpretato come presagio di sfortuna. Applicato al content-marketing, anche un singolo errore può causare una serie di grattacapi che in molti casi possono essere paragonati a veri disastri. Prendiamo sotto la lente alcuni esempi potenzialmente costosi:
Non comprendi le esigenze del tuo target di riferimento
Quando si affrontano le moderne insidie del content-marketing, l’esperienza di Neil Patel non dovrebbe mai essere data per scontata. Lui sa che uno degli errori più comuni (e facilmente evitabili) consiste nel non sapere cosa vuole il tuo target. Se è vero che non offriresti mai una serata gratuita in un locale ad un alcolista che si sta disintossicando, allo stesso modo ha poco senso presentare prodotti o servizi irrilevanti per il tuo target demografico.
Di fatto, questo può essere un terreno piuttosto scivoloso. È abbastanza frequente per i neofiti del content-marketing navigare su siti autorevoli come HubSpot, Entrepreneur e Adweek. Conseguentemente, questi tenderanno a riutilizzare i materiali di queste piattaforme per i propri scopi, ma le informazioni raccolte da queste fonti potrebbero rivelarsi inapplicabili per altre esigenze, con esiti negativi.
Questo è il motivo per cui creare una buyer persona è un passaggio fondamentale, quando si programma una strategia di content-marketing personalizzata. Se consideriamo che il 55% di tutti i consumatori è bombardato continuamente da contenuti irrilevanti, diventa fondamentale creare un approccio più mirato e distintivo. Ricevere feedback in tempo reale, analizzare quali prodotti sono i più popolari, e comprendere gli interessi dei clienti sono tutte pratiche fattibili.
Quando crei content-marketing, ti concentri solo sul testo
C’è molto da dire sul potere di una parola parlata. Tuttavia, a nessuno piace guadare fiumi di interminabili testi. Per questo, alcune aziende hanno preferito aggiungere una singola immagine per suddividere i contenuti esistenti. Ma anche questa pratica non si rivela più sufficiente.
Il visitatore medio del sito web ora cerca un’esperienza molto più informativa (e accattivante). Proprio per questo, non avrà più la pazienza necessaria per cimentarsi con testi particolarmente lunghi. Ancora una volta, questo è il motivo per cui è importante incorporare altri elementi, come video e infografiche, cliccabili all’interno dello stesso articolo. Creare un buon content-marketing implica molto più che la stesura di un testo grammaticalmente corretto. Assicurati quindi di mantenere vivi e attuali i tuoi contenuti, se vuoi aumentare i tassi di conversione.
Non dimenticare l’importanza dei contenuti evergreen
Pensa per un momento alla “data di scadenza” dei tuoi contenuti. Le informazioni che questi contengono, dureranno pochi mesi o sono state scritte per rimanere nel tempo? Il contenuto evergreen è progettato per conservare la sua rilevanza, e per consentire a un sito web di attirare traffico in entrata da una prospettiva a lungo termine. Anche se il marketing virale ha sicuramente un suo ruolo consolidato, prima o poi si torna a fare i conti con progetti digitali di altro spessore.
La cura dei contenuti evergreen rappresenta dunque un altro modo efficace per garantire e mantenere un migliore posizionamento SERP (pagina dei risultati dei motori di ricerca) e per usufruire di percentuali di clic che aumentano con il passare del tempo. Cosa puoi fare per crearedi contenuti senza tempo?
Prima di tutto, devi iniziare ad analizzare i dati storici delle parole chiave, utilizzando strumenti come Rank Ranger e Google Trends. Dopo di che, saprai valutare quali parole sono associate a un grado maggiore di popolarità a lungo termine. Dovrai poi evitare di utilizzare elementi suscettibili a fattori temporali, come date, eventi e offerte a breve termine.
Ecco alcuni esempi di tipi di articoli evergreen da tenere in considerazione:
- descrizioni prodotto;
- articoli pratici e fai da te;
- articoli scritti sotto forma di elenco;
- materiale destinato a fornire informazioni su un argomento noto.
Far diventare i contenuti degli “evergreen” è molto più facile di quello che pensavi.
Non dimenticare di includere con regolarità le call-to-action
Un’ultima trappola del content-marketing è quella di non includere le call-to-action all’interno del materiale stesso. Per una strana ironia della sorte, tanto i principianti come gli esperti cadono occasionalmente in questa trappola. A che serve un post di 1.000 parole se all’utente non viene messo a disposizione uno strumento per coinvolgerlo ulteriormente in ciò che hai da offrire?
Questo non vuol dire che devi per forza bombardare l’utente con offerte che appaiono ogni due paragrafi. Piuttosto conviene includere degli astuti widget in posizioni strategiche, come:
- nella parte superiore di ogni pagina, sotto forma di pulsante di contatto;
- accanto a passaggi di testo specifici (ad esempio subito dopo la descrizione di un prodotto);
- alla fine di un articolo.
La questione principale è quella di fornire ai visitatori informazioni valide ed incoraggiarli a fare il passo successivo in modo proattivo.
Studiare le migliori (e le peggiori) pratiche di content-marketing
Le cose da fare e da non fare per il content marketing elencate sopra dovrebbero fornirti una solida base per il successo futuro. Tuttavia, ricorda che può essere altrettanto facile ricadere nelle cattive abitudini se non riesci a diagnosticare i potenziali problemi in una fase iniziale. Ecco alcuni segnali che il tuo contenuto potrebbe richiedere una messa a punto:
- Il tuo sito web è difficile da navigare;
- Il tuo posizionamento nei motori di ricerca è alto, ma i livelli di coinvolgimento sono inspiegabilmente bassi;
- È diventato difficile generare lead di qualità;
- I tassi di clickthrough sono molto più alti degli acquisti effettivi;
- Il contenuto del sito non viene aggiornato da tempo.
“Fare” content marketing dovrebbe rappresentare un processo in continua evoluzione. Le strategie dovranno cambiare di volta in volta, il che è un tratto naturale dell’ecosistema digitale. Questo è anche il motivo per cui è prudente parlare con il team di Textbroker se non siete sicuri da dove cominciare. Quando si tratta di approcci all’avanguardia, siamo veri specialisti.
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