E-A-T: le tre lettere per migliorare il ranking su Google
EAT: sai di cosa si tratta? Ha a che fare con il cibo? No! In questo articolo ti spieghiamo l'importanza di queste tre lettere per il posizionamento del tuo sito web.
EAT: queste lettere rappresentano i tre principali criteri che Google usa per stabilire il ranking di un sito web, per lo meno in larga parte. Che un valido contenuto sia ovvia premessa, è cosa risaputa. Adesso, con il sistema di valutazione EAT, Google lascia scoprire un po’ le carte. Cosa non scontata per il più grande motore di ricerca.
È chiaro che adesso ogni webmaster, blogger o commerciante online si stia chiedendo: “come creo contenuti per blog, siti web, negozi online, che rispondano alle linee guida di Google?” Questo articolo vi fornisce la risposta.
Cos’ è il sistema di valutazione EAT?
EAT: cosa significa? Ha a che fare con il “mangiare” inglese? No! Se stiamo parlando di SEO, le tre lettere in oggetto stanno per Expertise (competenza), Authority (meglio detto: Authoritativeness – autorevolezza) e Trust (più precisamente: Trustworthiness – affidabilità). Competenza, autorevolezza e affidabilità sono alla base del nuovo sistema di valutazione EAT, che rappresenta un vero cambio paradigmatico nelle valutazioni di Google. Grazie all’EAT le persone diventano determinanti, assieme all’intelligenza artificiale. Le persone valutano i risultati di Google. E queste valutazioni vengono inserite negli algoritmi di Google grazie all’intelligenza artificiale. Ecco in dettaglio i tre elementi EAT:
- E come Expertise (competenza): vuol dire ampia preparazione su un determinato tema. Chi ha competenza, è esperto. Il ruolo di una persona come esperta è un fattore per la SEO.
- A come Authoritativeness (autorevolezza): nello specifico, la persona o il sito che sono stati in grado di influenzare in modo decisivo una determinata tematica. Questo è il caso per esempio di chi crea un prodotto.
- T come Trustworthness (affidabilità): un sito web è degno di fiducia nel momento in cui l’utente è pronto a fidarsi senza esitazioni delle informazioni in esso contenute.
Ma adesso gli esperti SEO devono cambiare modus operandi? Sì e no. Perché alla fine ciò che conta, è lo stesso principio che vige dal 2000: “Content is king”. I contenuti validi si rivelano efficaci a lungo termine. Questo viene premiato anche da Google. Ma con l’aggiornamento Medic Update del 2018, è cambiata la modalità con cui il più grande motore di ricerca riconosce e valuta affidabilità, qualità e rilevanza di un sito web. Le linee guida per i quality-rater sono state per esempio rielaborate.
Cosa sono le linee guida per i quality-rater?
Le linee guida per i quality-rater sono delle indicazioni per quegli utenti di Internet, che per conto di Google verificano manualmente la qualità dei contenuti web. Anche le persone hanno un ruolo nella valutazione dei contenuti, non solamente i motori di ricerca. Ma poi i suggerimenti umani confluiscono naturalmente negli algoritmi che determinano il ranking, ma solo attraverso altri canali. Non è infatti possibile che le persone siano in grado di valutare i miliardi di siti web in una volta. In pratica nei laboratori di Google ci sono due modelli di valutazione:
- PQ-Rating: è una valutazione completa, che prende in considerazione un sito web, senza relazionarlo ad una query.
- Need-Met-Rating: SERP e landingpages vengono valutate in base alla loro rilevanza per una query.
Nella pratica, il lavoro della valutazione prevede che i valutatori, o quality-rater, sappiano valutare la qualità dei risultati di ricerca in un contesto di prova. Qui un esempio di un modello di valutazione Need-Met-Rating:
- Google propone una query già impostata.
- I valutatori testano due diverse SERP (quindi due pagine di risultati di ricerca di Google): un risultato si basa sull’algoritmo attuale, l’altro su un aggiornamento.
- Le persone controllano, se la nuova versione porta a risultati migliori.
Queste valutazioni non hanno un’influenza diretta sugli algoritmi determinanti per il ranking. Questo è un compito che spetta all’intelligenza artificiale (IA) o anche all’apprendimento meccanico (AM). Come funziona? L’IA confronta i risultati e analizza le strutture che influenzano i diversi risultati. In questo modo, si generano analisi determinanti, in grado di riconoscere caratteristiche rilevanti.
Un esempio (molto semplificato): se nei siti ritenuti più rilevanti – mentre si effettua la query “come ottimizzare il mio blog” – la parola “content” appare spesso, questa constatazione diventa un fattore per il ranking. Più questo fattore è importante, più verrà utilizzato dall’algoritmo per il ranking.
In che modo i sistemi di Intelligenza Artificiale vengano utilizzati da Google, è naturalmente cosa segreta. Ma come principio si può riconoscere che il nuovo sistema di valutazione EAT si basa sulle considerazioni che gli utenti fanno in merito a rilevanza e utilità di un sito web.
Chi ha bisogno del sistema di valutazione EAT?
Il sistema di valutazione EAT è stato sviluppato per le pagine YMYL. L’acronimo YMYL sta per “your money or your life”. I soldi o la vita. Proprio quando si parla di questo, ecco in arrivo il sistema di valutazione EAT. In breve: su tematiche veramente importanti, Google s’impegna ad attivare le proprie SERP in modo più severo possibile. Per questo il sistema di valutazione EAT riguarda soprattutto il cluster delle YMYL. Quali siti fanno parte delle YMYL?
- Notizie di economia, politica, scienze e tecnologia. Altre tematiche come intrattenimento o sport non ne fanno (ancora) parte.
- Diritto, finanze (per esempio sistemi creditizi), tasse, temi sensibili come per esempio l’aborto.
- Siti rilevanti per tematiche di salute, medicine, malattie etc.
- Tematiche sensibili come per esempio gender, etnie, orientamento sessuale, minoranze, etc.
Quindi per tutti gli altri siti si chiude un occhio? Niente affatto. Perché c’è da aspettarsi che i criteri EAT coinvolgano a lungo termine anche tutti gli altri siti. Soprattutto quando le nuove linee guida porteranno a risultati tangibili nell’accettazione delle SERP.
Cosa implica un sistema di valutazione EAT per un commercio online?
Anche i negozi online appartengono al settore delle YMYL. In questo caso, alle prime due lettere: YM – your money. Perché si tratta di transazioni finanziarie, che si concludono in rete. Si tratta di soldi.
Per chi gestisce un’attività commerciale online, si consiglia caldamente di impostare il proprio sito su ipotetiche valutazioni della qualità da parte degli utenti. Alcuni elementi che generano fiducia sono per esempio i marchi di qualità, i metodi di pagamento sicuri e le recensioni positive da parte di clienti soddisfatti.
I quality-raters di Google non si limitano ad analizzare testi. Proprio nelle attività commerciali online diventa chiaro, che non è solamente la parola scritta a determinare contenuti rilevanti. Le descrizioni prodotto sono tuttora importanti, ma per il valore EAT contano anche fattori come:
- Facilità di utilizzo,
- Design,
- Interattività,
- Web design reattivo (adattabilità per dispositivi mobili).
Per un negozio online ciò significa in particolare:
- che il carrello deve essere consistente, e i prodotti salvati al suo interno in modo sicuro,
- che l’utente deve poter usufruire di strumenti utili come lista dei preferiti, o altre possibilità di scelta (prezzo, recensioni, attualità),
- che la ricerca deve essere userfriendly, in grado di mostrare i risultati giusti anche con eventuali errori di scrittura dell’utente,
- che l’utente deve poter scrivere recensioni e visualizzare le recensioni di terzi.
Soprattutto le recensioni sono importanti. E di queste fanno parte anche i commenti negativi con poche stelle. Proprio rispetto alla critica sono importanti reazioni opportune ed appropriate da parte del venditore, perché queste dimostrano che il cliente viene preso seriamente in considerazione e che si è in grado di reagire in maniera costruttiva ad eventuali critiche.
Le linee guida di Google per i quality-rater fanno capire cosa sia più importante – secondo il più grande motore di ricerca del mondo – per un negozio online. Non solo buone descrizioni prodotto, ma anche tante recensioni clienti, indicazioni in caso di restituzione e un’ampia varietà di immagini. Un negozio online di qualità ha un’immagine seria e risponde a tutte le domande dei clienti.
Consigli sui contenuti per il sistema di valutazione EAT
Come faccio a migliorare il mio sistema di valutazione EAT? Google fa sempre notare, che sono soprattutto i contenuti di qualità ad essere determinanti. Che tradotto vuol dire: crea un sito anzitutto per i clienti, e poi per i motori di ricerca. Chi procede in questo modo, alla fine convince anche Google. In poche parole: i validi contenuti sono determinanti per il sistema di valutazione EAT.
In base ai criteri del sistema di valutazione EAT, un buon contenuto si contraddistingue grazie alle seguenti caratteristiche:
- informazioni di valore, presentate in modo che venga voglia di condividerle,
- contenuti in grado di rispondere alle domande frequenti,
- backlinks di qualità per pagine con una valutazione EAT positiva comprovata,
- informazioni esaustive sulla pagina “Chi siamo”,
- dati strutturati con lo schema markup, per consentire a Google di arrivare velocemente ai dati sugli autori.
Quanto esaustivi dovranno essere i contenuti? Dipende sempre dalla tematica. I siti impostati sull’approccio olistico, dovranno trattare un tema con il giusto approfondimento. Non troppo lungo, ma neanche troppo corto. A volte è difficile distinguere ciò che è essenziale da ciò che non lo è. Nel dubbio: meglio poco che troppo.
Un consiglio: un’occhiata sulle SERP di una query qualsiasi fornisce una panoramica sulla lunghezza media dei contenuti.
Particolarmente interessante in questo contesto è il whitepaper ufficiale di Google “How Google fights Disinformation (la lotta di Google alla disinformazione)”. Contrariamente a quanto il titolo lasci immaginare, Google percorre la strada in senso contrario:
- non è la reale correttezza del contenuto di un sito web ad essere identificata (non viene quindi punita direttamente la “disinformazione”).
- I siti web vengono invece valutati più in base alla competenza, all’autorevolezza in una determinata materia, e all’affidabilità.
Ciò non vale solo per i negozi online: i contenuti secondo i parametri EAT non sono solo i testi. Si valuta anche la presentazione in generale, la funzionalità ed altre caratteristiche userfriendly.
EAT: gli autori in prima fila
Competenza, autorevolezza, affidabilità. Questi i concetti che normalmente si attribuiscono ad una persona. E ciò si riflette anche nelle SEO, attraverso il sistema di valutazione EAT. In materia di SEO offpage, si comprende come i backlinks di autori con un buon sistema EAT influiscano positivamente sulla posizione del proprio sito. In questo modo, il sistema di valutazione EAT si trasferisce con i link.
I backlinks di qualità sono stati sempre importanti. Grazie al sistema di valutazione EAT questo aspetto ne guadagna in spessore. Ancora meglio se sul proprio sito ci sono contributi di autori riconosciuti come esperti nel proprio settore. Per dare il giusto segnale a Google sull’autorevolezza di un autore rispetto ad un determinato tema, bisognerebbe seguire le indicazioni sui dati strutturati fornite da schema.org. Importante sarà per esempio il Meta-Tag Autore nelle HTML.
Posizionato al posto giusto, questo Tag HTML mostra subito a Google se i contenuti di un sito possono essere attribuiti ad un autore con sistema di valutazione EAT alto.
Un consiglio: i contributi di autori esterni dovrebbero esser resi riconoscibili. Ottimale sarebbe un link diretto al loro account social media o al loro sito web. In questo modo aumenta la fiducia nei confronti del proprio sito.
Chi siamo – la pagina dei contatti come fattore SEO
Chi è responsabile per i contenuti? La pagina dei contatti, da quando esiste il sistema di valutazione EAT, ha assunto un nuovo ruolo nell’ottimizzazione dei motori di ricerca. Non solo fornisce la possibilità al cliente di informarsi sull’affidabilità di un sito, ma viene studiata dagli stessi quality-rater di Google, che danno un’occhiata più approfondita alla pagina “Chi siamo”.
La pagina dei contatti rafforza la fiducia degli utenti. Per questa ragione, questa pagina dovrebbe essere redatta e curata con particolare attenzione. Anche la pagina dei contatti dovrebbe contenere indicazioni sulle modalità di pagamento, su quelle per le sostituzioni e naturalmente non deve mancare la possibilità di restituzione.
Conclusione: autorevolezza grazie a testi validi
Competenza, autorevolezza, affidabilità. Queste tre parole rendono chiaro che contenuti di qualità, ora come in passato, consentono un buon posizionamento nelle SERP. Con le nuove linee guida per i quality-rater diventa facile capire quali criteri contano. Quali conseguenze dovrebbe trarre il marketing online dal sistema di valutazione EAT? Molto semplice: il contenuto conta – questa regola rimane immutata. Per diventare autorevoli in un determinato argomento, c’è bisogno di buoni testi, come base per contenuti con valore aggiunto.
Hai bisogno di contenuti con un valore aggiunto?
Commenti
Tendenze del Content Marketing da tenere d'occhio nel 2022 | Textbroker 9. Maggio 2022 - 16:57
[…] realtà, non si tratta di mangiare, ma di far riferimento al famoso algoritmo Google “EAT”, acronimo inglese che sta per Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness (Esperienza, […]