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Come inserire le keywords: parole chiave per testi web di successo

L'ottimizzazione dei motori di ricerca è in continuo fermento e molto è cambiato nel tempo. É arrivato il momento di dare una rinfrescata a quei concetti chiave così importanti per Google e per i lettori.

Quegli autori capaci di utilizzare le parole chiave in modo ottimale sono infatti gli stessi che riescono ad ottenere testi per il web di successo e allo stesso tempo riescono a soddisfare pienamente le esigenze dei loro committenti.

Perché le parole chiave sono così importanti

Le parole chiave sono quei concetti chiave che gli utenti inseriscono nei motori di ricerca, per trovare determinati contenuti o siti web. I motori di ricerca come Google setacciano Internet utilizzando algoritmi e indicizzando poi le pagine e i relativi contenuti. Queste pagine vengono trovate dai motori di ricerca soprattutto in base alla frequenza e alla distribuzione delle parole in esse utilizzate. I motori di ricerca salvano i concetti più importanti e le relative pagine, per poter quindi consegnare agli utenti i risultati delle loro ricerche.

Chi si occupa di pagine web dovrà quindi segnalare nelle posizioni opportune, attraverso l’utilizzo di parole chiave adeguate, che tipo di contenuti si vogliono offrire. In questo modo il motore di ricerca sarà in grado di trovare la pagina e soprattutto di assegnarle una buona posizione nel ranking.

Stuffing, density, semantica – come nascono le parole chiave

Le parole chiave svolgono da sempre un ruolo determinante per un buon posizionamento nell’elenco dei risultati dei motori di ricerca. C’è da dire però che il loro utilizzo, con il passare del tempo, è cambiato profondamente. Mentre all’inizio SEOs Google & Co. otteneva elenchi di risultati in base al massivo ed indifferenziato utilizzo di una parola chiave, noto anche come keyword stuffing, gli algoritmi di oggi sono in grado di filtrare quelle pagine web che utilizzano questo metodo. La soluzione oggi si chiama “keyword density”, ovvero una distribuzione equilibrata delle parole chiave, espressa in percentuale. Rimane però tuttora discutibile, in quale percentuale una parola chiave debba comparire all’interno di un testo. A tal proposito è interessante la risposta di Matt Cutts, capo del Webspam Team di Google.

Nel frattempo, sono entrati in gioco anche i fattori semantici, i quali nel tempo hanno acquistato un ruolo sempre più importante. Google sta cercando di comprendere le intenzioni che spingono verso una determinata richiesta, per consentire una ricerca più intuitiva e al tempo stesso più efficiente. Grazie all’algoritmo hummingbird, lo scorso anno Google è riuscita a porre una vera pietra miliare nell’ambito della ricerca semantica. All’interno della ricerca, questo nuovo algoritmo pone in primo piano il significato semantico, senza limitarsi più “solamente” alle singole parole. Questa innovazione comporta quindi conseguenze anche nella creazione di testi e nella scelta delle parole chiave, per le quali i fattori semantici ricevono una crescente attenzione. Grazie all’analisi WDF*IDF, gli autori riescono a scrivere testi in grado di trattare un determinato tema sotto innumerevoli aspetti di significato simile tra loro. Per ogni parola chiave vengono scelti dei concetti adeguati e ne viene determinata la frequenza, per poi inserirli poi all’interno del testo.

Come possono essere le parole chiave?

Sostanzialmente si fa una distinzione tra singole parole chiave e combinazioni di parole chiave relative a più concetti. Da qui nasce il principio di “Short Head Keywords” in contrapposizione a quello di “Long Tail Keywords”.

  • Le “Short Head Keywords” sono composte di norma da un solo concetto (per es. “Testo” oppure “Marketing online”, etc.) e caratterizzano solitamente una ricerca generica e indifferenziata. L’utente cerca più frequentemente queste “Short Head Keywords”, e di fatto, per l’ottimizzazione dei motori di ricerca, è una lotta a tutto campo.
  • Le “Long Tail Keywords” nascono invece dalla combinazione di diverse parole (per es. “comprare testi online”, oppure “agenzia di Marketing online”). Questi criteri di ricerca più specifici mostrano come in effetti gli utenti abbiano le idee chiare rispetto a quello che stanno cercando, segnalando per esempio di avere reali intenzioni di acquisto rispetto all’oggetto di ricerca. Queste combinazioni Long Tail vengono cercate con meno frequenza e per questo hanno minor concorrenza durante l’ottimizzazione del motore di ricerca. Ciò rende le parole chiave particolarmente interessanti per coloro che si occupano di pagine web.
    • Per flessione s’intende la variazione morfologica di una parola chiave – per esempio nel caso o nel numero. Durante la redazione di un testo, è praticamente impossibile evitare la declinazione di vocaboli. Ma considerando il fatto che un motore di ricerca riesce solo in parte a riconoscere vocaboli declinati, è l’amministratore della pagina web a dover valutare se le proprie parole chiave o la loro combinazione possa essere modificata.
    • Le “stop words” sono parole posizionate tra le keywords e considerate dai motori di ricerca come “insignificanti”. Considerando per esempio la frase “…il riferimento per il vostro content marketing a Magonza…”, vedrete come il motore di ricerca non consideri la parola “a” tra le parole chiave.

    Textbroker e le parole chiave

    Le opzioni SEO di Textbroker consentono ai nostri clienti di scegliere le parole chiave desiderate, le loro combinazioni e anche il loro utilizzo. Inoltre i clienti possono determinare nel briefing se le flessioni e le stop words più importanti possano essere consentiti ai fini di una adeguata ottimizzazione ai fini dei motori di ricerca.

    Textbroker gestisce al meglio le modifiche delle keywords rispetto alla ricerca semantica, grazie a testi ottimizzati con WDF*IDF. All’interno di gruppi selezionati, i nostri autori scrivono testi secondo la formula WDF*IDF, trattando le tematiche sotto diversi aspetti semantici.

    Come utilizzare correttamente le parole chiave?

    Per consentire ad utenti e motori di ricerca di trovare i contenuti desiderati, le giuste parole chiave devono essere posizionate correttamente all’interno del testo web:

    • Nel titolo principale: la parola chiave principale dovrebbe trovarsi più avanti possibile all’interno del titolo (h1) del testo. Non solamente Google dà molta rilevanza al titolo, ma anche per il lettore, un buon titolo rappresenta (spesso) il primo approccio ad un testo. Soprattutto nel caso di testi web, gli utenti controllano che all’interno del titolo ci sia la parola chiave desiderata e riescono a valutare, nel giro di pochi secondi, se il testo è in grado di fornire loro ciò che stanno cercando.
    • All’inizio e alla fine del testo: secondo il risultato di diversi studi, i motori di ricerca considerano l’inizio e la fine di un testo come particolarmente importanti, perché molti utenti si limitano a leggere l’inizio/la fine di un testo. In tal senso, sarebbe opportuno inserire anche qui le parole chiave più importanti.
    • Più a sinistra possibile del testo: molti utenti non leggono più parola per parola, ma sorvolano il testo web in cerca di determinati modelli, selezionando le informazioni più importanti. Autori, come anche web designer, devono riuscire a catturare l’attenzione del lettore, e ci riescono inserendo per esempio le parole determinanti il più possibile a sinistra, come all’inizio di una frase o di una riga. Anche se come autore avrete poi poca influenza sulla rappresentazione grafica del testo, cercate comunque di posizionare lì le parole chiave.
    • Nei sottotitoli: anche i titoli intermedi rappresentano punti di riferimento visuali e dovrebbero assolutamente contenere delle parole chiave. Questi infatti offrono uno sguardo veloce su quello che l’utente (e Google) troveranno nel capitolo a seguire e quindi anche sull’intero contenuto del testo.
    • Possibilmente vicine tra loro: proprio nel caso delle Long Tail Keywords o nelle ricerche con più parole, gli autori dovrebbero posizionare le singole parole chiave più vicino possibile tra loro. Google sembra voler collegare la vicinanza delle parole chiave a quella dei loro significati.
    • Nella didascalia, nei meta tag quali title e meta description, nella URL: per i motori di ricerca, come soprattutto per i lettori, i diversi elementi di testo di una pagina web giocano un ruolo importante. Comunicano all’utente informazioni importanti sul contenuto della pagina. Title e meta description sono ciò che spesso il lettore vede prima di tutto all’interno di una pagina web, e ciò che lo spingono a cliccare sul testo. Raramente i committenti richiedono la redazione di testi per questi elementi, ma, nel caso, le parole chiave diventano obbligatorie.

    Infine, non dimenticate mai di pensare prima di tutto ai lettori. È per loro che dovete scrivere un testo, e non per il motore di ricerca. La leggibilità del testo ha sempre priorità. Se la parola chiave non si adatta alla prima posizione del titolo, allora forse è meglio inserirla più avanti.

    Come trovare le parole giuste

    Per evitare di scrivere testi monotoni, o di incappare nel keyword stuffing, gli autori possono ricorrere all’utilizzo di sinonimi. Anche nel caso in cui si debba rispettare una determinata frequenza delle parole chiave, è pur vero che i lettori, come anche i motori di ricerca, preferiscono testi vari e stimolanti, che utilizzino anche concetti semanticamente simili.

    Nel caso in cui non troviate le parole giuste, qui sotto potete cercare sinonimi adeguati per migliaia di concetti, come anche parole semanticamente simili:

    Nel caso siate a conoscenza di altri strumenti sul tema delle keywords, fatecelo sapere. Saremo lieti di ricevere i vostri commenti.


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